Il nuovo blog delle sindacaliste e dei sindacalisti delle Associazioni regionali di stampa della Fnsi
di Alessandra Costante*
La notizia è nota: Andrea Camporese, ex presidente dell’Inpgi ed anche dell’Adepp (l’Associazione che riunisce le casse previdenziali private) è stato assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, dalle accuse di corruzione e truffa nel processo milanese con al centro la finanziaria Sopaf. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 4 anni e mezzo, invece dopo due anni di calvario giudiziario Andrea è uscito da questa vicenda senza macchia.
La sentenza del Tribunale di Milano rimette a posto le cose. Restituisce l’onorabilità ad Andrea Camporese, che in questi due anni è stato attaccato e diffamato in maniera seriale e per puro tornaconto personale da una (rumorosa) minoranza di colleghi. E restituisce credibilità al sistema previdenziale dei giornalisti italiani, messo all’angolo da illazioni, ricostruzioni quanto meno avventate, cattiverie ed egoismi che hanno avuto ripercussioni durissime sull’intera categoria. La sentenza del Tribunale di Milano – entro 90 giorni dovrà depositare le motivazioni – dice invece con chiarezza non solo che Andrea Camporese è innocente, ma che negli anni in cui ha guidato l’Inpgi gli investimenti fatti tra il 2009 e il 2014 sono stati i migliori dell’ente e la loro gestione è stata rigorosa, mentre l’accusa aveva sostenuto che vi fosse stata una cura più che per l’Inpgi per fatti privati. Lasciamo parlare Ciro Pellegrino, il legale di Camporese: “Abbiamo dimostrato con prove documentali e testimoniali e con l’ausilio di consulenti molto qualificati, che non solo c’è stato un operato rigorosissimo, ma anche che l’investimento Fip è stato il migliore in assoluto mai fatto dall’Inpgi. Per la cronaca il fondo Fip nel 2016 è risultato tra l’altro il miglior fondo di investimento italiano”.
C’è ancora una condizione, necessaria e indispensabile, affinché il sistema recuperi completamente la sua credibilità. Nella delibera con cui l’Istituto si costituì parte civile, fu espressamente previsto dal Cda il mandato a perseguire coloro che con dichiarazioni e comportamenti hanno leso l’immagine dell’Istituto. Bene, ora sappiamo che non è stato Andrea Camporese a ledere l’immagine dell’Inpgi, ma che sono stati altri nei confronti dei quali l’Istituto ora deve agire.
Deve farlo perché il danno di credibilità è stato profondo e non c’è pace sociale che valga la verità. Non può lasciare che i colleghi, che quotidianamente affrontano la crisi del lavoro e della professione, pensino che in fondo di notte tutti i gatti sono bigi.
*portavoce del Capss