Il nuovo blog delle sindacaliste e dei sindacalisti delle Associazioni regionali di stampa della Fnsi
Giornalisti insultati e minacciati dagli ultras del Genoa solo per aver fatto il loro lavoro. La solidarietà, che c’è ed è tanta, non basta, serve anche l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura per isolare le frange di tifo violento.
E’ quanto sottolinea in un comunicato Alessandra Costante, segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti:
“Sorprende sempre come l’articolo 21 della Costituzione, che sancisce il diritto di ogni cittadino di essere informato e indirettamente il dovere di informare correttamente, si areni sempre quando si parla dei tifosi delle squadre a di calcio. E capita, allora, che a Genova il diritto di cronaca si trasformi in un peccato di lesa maestà se un cronista corretto e informato “osa” dare conto del rapporto “mafia e calcio” in cui la Commissione Antimafia parla approfonditamente dei comportamenti, talvolta al limite, di alcuni gruppi di Ultras.
L’Associazione Ligure dei Giornalisti è al fianco del collega Marco Grasso e del Secolo XIX, insultati, minacciati, oggetto di cori nel corso della partita Fiorentina-Genoa, accusati di aver pubblicato false notizie con un lungo comunicato stampa che tracima violenza. La stessa violenza che non è difficile reperire sulla bacheca Facebook del tifoso che ha accompagnato la diffusione della nota con un’immagine tratta da una fiction sulla ‘Ndrangheta e il commento che lascia pochi dubbi: “Se ci cercate, ci trovate”.
L’Associazione Ligure dei Giornalisti si augura che siano innanzitutto le forze dell’ordine e la magistratura a trovare gli ultras violenti, incapaci di qualsiasi confronto civile”.