Il nuovo blog delle sindacaliste e dei sindacalisti delle Associazioni regionali di stampa della Fnsi
Il presidente dell’Inps Boeri ha parlato solo in linea generale, ma ha tessuto il canovaccio di quelle che potrebbero essere i provvedimenti prossimi venturi in tema di pensioni. Lo ha fatto intervistato da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione domenicale “In mezz’ora” con dichiarazioni riprese oggi dai principali quotidiani. Se ne riparlerà nel 2016, è vero, ma l’orientamento è aperto, ben chiaro. Riallineare gli squilibri che nel corso del tempo hanno appesantito la bilancia previdenziale. Tagli, dunque, alle pensioni eccessivamente alte, non con un colpo d’accetta tout court ma con una manovra che si preannuncia ben meditata: il machete cala sui vitalizi dei politici, che potranno essere abbattuti fino al cinquanta per cento quando superino gli ottanta-ottantacinquemila euro, Il risparmio in questo caso non sarebbe altissimo. Un’economia maggiore potrebbe arrivare dal taglio, più contenuto, delle pensioni ordinarie che superano sempre gli ottantamila euro, ma che non hanno una solida base di contributi versati: sforbiciata graduale del dodici per cento che riguarderebbe una platea di circa duecentomila persone. Elementi ancora vaghi, certo, ma che tracciano un percorso dal perimetro già definito. Perché questo meccanismo servirebbe a finanziare la flessibilità in uscita e interventi di solidarietà, come la possibilità di rendere meno caro il ricongiungimento e la creazione di un reddito minimo per chi, a più di 55 anni, resta senza lavoro e lontano dalla pensione. Un po’ di elementi su cui riflettere quando si parla d riforma dell’Inpgi e passaggi all’Inps.