Sindacati Regionali di Stampa

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La nuova Fnsi, una proposta dal Trentino

Pubblichiamo di seguito la proposta di Raccomandazione che la delegazione del Trentino Alto Adige indirizza al Congresso di Chianciano della Federazione nazionale della Stampa Italiana.

XXVII CONGRESSO
DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA

Il segretario regionale Stefan Wallisch

Il segretario regionale Stefan Wallisch

RACCOMANDAZIONE
Il mercato del lavoro giornalistico sta attraversando una crisi senza precedenti. Le aziende, spesso prendendo a pretesto la crisi economica, hanno tagliato posti di lavoro ampliando il ricorso al lavoro precario e malpagato.
In questo contesto, il contratto collettivo nazionale ha tenuto, ma ci sono serie preoccupazioni che possa farlo anche alla prossima scadenza.
Una soluzione per uscire da questa crisi può essere ricercata insieme agli editori ed al governo, sul modello della “Sozialpartnerschaft” tedesca. Si tratta di una forte, strutturale e leale collaborazione tra sindacato, aziende e governo: tre attori che dovrebbero avere un comune interesse nell’uscire da questa crisi.
In Germania è in vigore una legge del 1976, la legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle aziende. Questa norma vale per aziende che hanno la forma di società per azioni, società in accomandita per azioni o cooperativa e che hanno, secondo i casi, più di 500 o 2.000 lavoratori.
La legge obbliga le aziende ad istituire un “Aufsichtsrat”, un consiglio di sorveglianza, organo che elegge il consiglio di gestione dell’azienda, lo controlla, può revocarne il mandato e autorizza le decisioni strategiche dell’azienda. Ebbene: nelle aziende con più di 500 dipendenti un terzo dei membri del consiglio di sorveglianza sono lavoratori, nelle aziende con più di 2.000 addirittura la metà.
In questo modo, i lavoratori si assumono una parte della responsabilità per il futuro delle aziende e lo fanno dentro gli ambiti decisionali delle aziende.
Tra gli esempi di come questa gestione funzioni, si possono citare aziende come Volkswagen, BMW e Mercedes.
In Italia, tante aziende editoriali ricevono contributi pubblici. Qual è – o quale dovrebbe essere – l’interesse pubblico a fare funzionare queste aziende? Certo non quello di far fare utili a poche persone. Piuttosto, quello di portare lavoro e benessere ad un numero di persone più grande possibile e di far partecipare alla ricchezza prodotta anche chi l’ha prodotta con la propria testa e le proprie mani.
Il legislatore potrebbe, quindi, varare un legge sulla partecipazione dei lavoratori sul modello – adeguato alla realtà italiana – della “Sozialpartnerschaft” tedesca e vincolare i contributi pubblici al rispetto di quanto previsto da questa norma.
I sottoscritti firmatari di questa raccomandazione chiedono alla futura segreteria generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana di attivarsi nelle sedi più opportune, anche con la collaborazione dei sindacati confederali, per sollecitare e promuovere modelli – anche normativi – che favoriscano la partecipazione dei giornalisti nella gestione delle aziende editoriali.

Firmato

Peter Malfertheiner
Francesca Gonzato
Christian Unterhuber
Monica Pietrangeli
Christine Helfer
Angelo Conte
Ubaldo Cordellini
Monica Casata
Tristano Scarpetta
Lorenzo Basso

Il documento viene anche sostenuto dai delegati di diritto
Stefan Wallisch
Rocco Cerone
Giuseppe Marzano

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Un commento su “La nuova Fnsi, una proposta dal Trentino

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