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Si tiene domani a Roma (ore 10.30 presso l’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio, 131) il forum “Il futuro delle Casse di previdenza” promosso dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, presieduta da Luigi Pagliuca: un’occasione per fare il punto dopo l’importante sentenza di questa estate con cui la Corte di Cassazione è intervenuta in materia di stabilità finanziaria di lungo periodo delle Casse di previdenza privatizzate.
In estrema sintesi: dopo i pronunciamenti dei tribunali di Milano (maggio 2014) e Genova (febbraio 2014) secondo cui le Casse di previdenza sono legittimate a introdurre riforme per la salvaguardia dell’equilibrio finanziario di lungo termine senza dover rispettare i modo integrale il principio del pro-rata, appena prima di Ferragosto la Cassazione ha invertito la rotta, reinterpretando la sostanza dell’articolo 1 comma 488 della legge di Stabilità 2014 (secondo cui “gli atti e le deliberazioni in materia previdenziale adottati dagli enti e approvati dai ministeri vigilanti prima della data di entrata in vigore della legge 296 del 2006 si intendono legittimi ed efficaci a condizione che siano finalizzati ad assicurare l’equilibrio finanziario di lungo termine) e affermando, in pratica, che nulla legittima una riduzione delle prestazioni per le quali l’iscritto ha già maturato il diritto, neanche se giustificata dell’esigenza di tenuta dei conti di bilancio nel lungo periodo.
Sulla sentenza si era anche già espresso il presidente dell’Adepp, Andrea Camporese, evidenziando come sia compito precipuo di ogni Cassa previdenziale tenere insieme i diritti acquisiti, l’equità intergenerazionale e la sostenibilità del sistema.
“Il tema è delicato e complesso – aveva dichiarato Camporese – e pone una questione prospettica di notevole rilievo perché si tratta di tenere insieme tre componenti: il patto dei diritti acquisiti; la necessità dell’equità intergenerazionale, ancor più rilevante a fronte di redditi bassi e discontinui; la sostenibilità prospettica dei sistemi. Noi vorremmo poter determinare i nostri sistemi tenendo presente tutti questi fattori con l’attenzione agli interessi di tutti. Sulla decisione della Corte non posso dire nulla, però il tema non scompare perché l’evoluzione dei sistemi previdenziali, che hanno virato verso il contributivo, e le modificazioni del mercato del lavoro pongono una domanda importante che non potremo evitare in futuro”.
I presupposti per dar vita ad un dibattito interessante, dunque, ci sono tutti.
Alla manifestazione interverranno, oltre al presidente Camporese, il presidente di Cassa Ragionieri Luigi Pagliuca, Massimo Angrisani, ordinario di Tecnica attuariale per la previdenza presso l’Università La Sapienza di Roma, Alberto Brambilla, docente di Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementari presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Giovanni Geroldi, docente di Economia della previdenza e dei sistemi pensionistici presso l’Università di Piacenza; Mauro Maré, docente di Scienza delle finanze presso l’Università della Tuscia.
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